L'erba ibrida Powergrass offre la soluzione ideale per giocatori, investitori e manutentori dei campi sportivi.
Il manto ibrido POWERgrass offre i pregi dell'erba naturale con bassi costi di manutenzione perché il tappeto ibrido del sistema protegge le piante dal calpestio intensivo. Con il metodo di manutenzione dell'agricoltura rigenerativa si realizza un ecosistema in simbiosi tra la vegetazione e gli microorganismi. L'erba naturale cresce vigorosa e contribuisce alla riduzione della temperatura, sequestra il carbonio e produce ossigeno offrendo un impatto ambientale positivo. Il campo ibrido offre molte più ore di gioco rispetto a qualsiasi altro sistema e limita i rischi della manutenzione straordinaria.
Dott. Niko Sarris
Il supporto del sistema in erba ibrida Powergrass incorpora fino a 3% di erba sintetica per contrastare l'usura del prato naturale. Il restante 97% del manto erbose è ricoperto dall’erba naturale.
Il nostro obiettivo è di offrire una superficie sempre giocabile e soprattutto senza buche.
Il sistema ibrido di Powergrass offre numerosi vantaggi:
1. Prevedibilità del rimbalzo del pallone, esattamente come un tradizionale campo in erba naturale.
2. Fino a 1200/1400 ore di gioco all’anno, sufficienti a soddisfare le esigenze della maggior parte dei Club.
Il sistema in erba ibrida POWERgrass
3. Resistenza allo scivolamento durante l'accelerazione e la decelerazione del giocatore. L'ancoraggio delle radici dell'erba naturale al tappeto offre una migliore trazione durante i cambi di direzione e riduce il rischio di cadute.
4. Sofficità in caso di caduta: il giocatore avrà la sensazione di cadere su un campo naturale.
5. Bassi costi di manutenzione. L'erba recupera rapidamente dopo l'uso mentre le radici penetrano il tappeto di Powergrass minimizzando i rischi di strappo delle zolle e la formazione di buche.
6. Durabilità di oltre 20 anni con una cura attenta e dedicata del prato.
7. Semplicità nella rimozione e riutilizzo. La rimozione delle zolle ibride è semplice: con la macchina "cava zolle" si raccoglie il tappeto il quale manterrà l'erba naturale ancorata. Dopodiché, le zolle possono essere riutilizzate per il verde pubblico, parchi o giardini di casa.
Oggigiorno, i campi da gioco di maggior prestigio sono realizzati in erba naturale, oppure naturale rinforzata, mentre quelli di maggior usura sono realizzati in erba sintetica.
Le Federazioni nazionali e la FIFA hanno stabilito i criteri di qualità LND STANDARD (FIFA QUALITY) oppure LND PROFESSIONAL (FIFA QUALITY PRO) per la realizzazione dei campi sintetici.
Secondo le norme USGA, DIN, FIFA, LND etc., tutti i campi da gioco devono garantire:
Negli ultimi anni sono stati aggiunti nuovi parametri per stimare la qualità della superficie da gioco:
Sebbene i campi in erba sintetica subiscano poche alternazioni durante la stagione, nei campi in erba naturale queste caratteristiche variano rapidamente e richiedono una manutenzione continua.
La stabilità della superficie sostiene il giocatore
Nonostante i campi in erba sintetica abbiano fatto notevoli passi avanti in termine di qualità, i giocatori professionisti non sembrano essere convinti.
Ancora più complesso è il problema dei campi naturali perché il campo subisce sensibili variazioni in base alle condizioni meteo e la qualità della manutenzione. Da una parte, i giocatori si lamentano per le condizioni del campo da gioco ma, dall’altra parte, è oggettivamente difficile riuscire a mantenere un campo sempre in ottime condizioni.
In un campo ibrido, in erba naturale e sintetica, la sofficità, la stabilità, il rimbalzo ed il rotolamento del pallone, si possono misurare con facilità. Durante la partita il giocatore accelera, decelera e cambia direzione di continuo. Di conseguenza, l'aderenza delle scarpe alla superficie di gioco è fondamentale per sostenere il giocatore ed evitare scivolate e/o cadute involontarie.
La presa dei tacchetti riduce il rischio di cadute
Nel nostro lavoro siamo sempre in contatto con manager/ex giocatori, i quali si lamentano in riguardo alle condizioni del campo sintetico in base ad esperienze passate. Quando il campo è duro i giocatori avvertono mal di schiena e/o bruciore ai legamenti.
Grazie a numerosi studi condotti dall’industria si è riusciti a sviluppare attrezzi in grado di misurare la durezza della superficie sportiva con estrema facilità, primo su tutti il martello di Clegg.
Maggiori investigazioni sono dovute ai campi di erba sintetica con intaso in gomma in quanto “il ritorno elastico funge come mola per la schiena del giocatore”.
Sull'interazione delle scarpe del giocatore con la superficie sportiva, ancora una volta, soltanto l'erba sintetica viene testata. Il primo test riguarda la scivolosità della superficie. Viene utilizzato uno strumento che simula lo scarpino del giocatore e fornisce misurazioni riguardanti il rischio di scivolamento.
Il secondo test riguarda la trazione del campo. Viene utilizzata una piastra rotonda con tacchetti similari a quelli di uno scarpino da calcio. La piastra ruota progressivamente ed è in grado misura la forza necessaria per avere una rotazione di 45°.
Tali studi hanno rivelato che le distorsioni di caviglie e/o di ginocchia sono più frequenti nei campi in erba sintetica rispetto a quelli in naturali. Ciò capita perché un campo in erba sintetica ha una presa eccessiva sulla scarpa del giocatore. L'erba naturale, al contrario, tende a cedere alla forza rotativa del giocatore permettendo una rotazione più naturale che non danneggi o infortuni l'atleta.
La causa di questa "maggior presa" da parte dei campi in erba sintetica può essere attribuita alle fibre sintetiche che tendono a rimanere "sdraiate" sulla superficie dopo solo 2-3 stagioni. Quando i filamenti del sintetico non sono in posizione verticale l’attrito e la resistenza alla rotazione aumentano sensibilmente; tale evento si aggrava se si è in un clima con alte temperature. I produttori di erba sintetica sostengono che questo rischio si possa ridurre con il reintegro per mantenere l’intasamento corretto, la continua spazzolatura ed il rinfrescamento del campo.
Noi di POWERgrass sappiamo però che il problema più grande sull'erba sintetica non è l'eccessiva "presa del tacchetto" alle fibre sintetiche perché negli ultimi anni sono stati sviluppati fibre resilienti. Inoltre, i giocatori di calcio non sono dei ballerini e non hanno bisogno di fare intense azioni rotative su loro stessi.
l problema più grande dei campi in erba sintetica è infatti la scivolosità della superficie perché il tacchetto non fa abbastanza presa sulla superficie sintetica perché l'intaso è in granuli sciolti senza consistenza e quando sono compattati il tacchetto non penetra a sufficienza. I legamenti lavorano di più per compensare l'instabilità della superficie, il giocatore perde aderenza quindi velocità e trazione.
Il sogno di ogni giocatore è quello di giocare su un campo naturale folto ed omogeneo. Quello che però i giocatori spesso non pensano è la difficoltà di mantenere un campo naturale in ottime condizioni tutti i giorni per la tutta la durata della stagione.
Ad uso intenso il campo d'erba naturale si rovina facilmente, in qualunque sport! Un calciatore che colpisce la palla troppo sotto oppure on rugbista che effettua un placcaggio... Le zolle d' erba naturale si strappano facilmente. Dopo ogni partita, soprattutto se professionisti, bisogna ripristinare le zolle sollevate nei punti più rovinati e, se i danni sono gravi, sostituire la zolla. Oltre ad essere un lavoro lungo e dispendioso i risultati spesso non sono ottimali perché le nuove zolle hanno bisogno di mesi per integrarsi con il resto del campo.
Realizzare e mantenere un campo in erba solamente naturale è spesso una sfida sia ai climi freddi sia a quelli caldi. Se la temperatura è fuori dal range ideale di crescita oppure, per motivi di scarsa disponibilità di tempo, si ricorre al trapianto delle zolle d'erba coltivate in vivaio ma è una operazione dispendiosa ed onerosa e non è semplice assicurarsi che tutto funzioni a regola d'arte. Le malattie del prato durante il trapianto delle zolle sono frequenti in quando il prato è sotto grave stress. Un stress termico improvviso può causare gravi danni.
Il campo ibrido POWERgrass è la perfetta combinazione tra sintetico e naturale. Il sistema ibrido POWERgrass è stato sviluppato appositamente per annullare le problematiche dei tappeti sintetici tradizionali offrendo allo stesso tempo il fondo migliore per coltivare l'erba naturale. Mediante l'installazione in situ, si forma una superficie uniforme dov'è possibile giocare subito oppure dopo 4 settimane dalla semina su prato naturale rinforzato.
Una volta che il prato raggiunge la densità desiderata, il rischio di distorsioni è ridotto perché l'erba naturale copre il 97% della superficie e permette allo scarpino di ruotare con il giocatore. I rischi di scivolamenti e di cadute sono ridotti perché le radici penetrano e si ancorano al supporto ibrido, offrendo una resistenza maggiore alla trazione. La sensazione è quella di giocare su campo naturale facile da mantenere in perfette condizioni durante la stagione agonistica.
Contemporaneamente, il sistema POWERgrass ha costi di manutenzione molto più bassi dei campi solamente naturali.
Le fibre proteggono la corona della pianta dal calpestio la quale si rigenera rapidamente mentre le radici dell'erba naturale penetrato il nostro tappeto rendendo molto più difficile per il giocatore di "strappare" le zollette naturali.
La presenza dell'erba ibrida fortifica il campo naturale in tutti i suoi aspetti. Il rischio che il giocatore possa creare una buca è nullo. Se, per qualsiasi motivo, l'erba naturale non è ancora cresciuta oppure ha subito un danno i giocatori possono comunque giocare sul sintetico fino al prossimo intervallo di 4-6 settimane per la semina.