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Innovazione

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I tecnici sono ormai certi: solo il sistema ibrido POWERgrass, permette una convivenza equilibrata tra il prato naturale e quello sintetico, con numerosi vantaggi reciproci.

Una idea innovativa nel rispetto dell'ambienteUna idea innovativa nel rispetto dell'ambiente

Nel 2011, il dott. Niko Sarris, individuò la soluzione che presto avrebbe cambiato il modo in cui venivano e vengono realizzati i campi sportivi. Nonostante la sua esperienza ventennale nel settore dei campi in erba naturale e artificiale dovette affrontare innumerevoli problematiche e vincere numerose sfide per pervenire al sistema ibrido PowerGrass.

Il dott. Sarris, consapevole del valore della sua realizzazione, presenterà la prima domanda di brevetto Europeo agli inizi del 2012 nell'EPO (European Patent Office).

Un anno più tardi presenterà domanda del brevetto alla WIPO (World International Patent Office) per l'estensione nel resto del Mondo introducendo nuove caratteristiche ed una soluzione alternativa con il metodo di produzione dell'erba Woven, depositata nuovamente anche all'EPO.

All'inizio del 2014 presenterà un terzo brevetto, figlio del primo, per proteggere una ulteriore caratteristica che ha scoperto durante la sua ricerca. 

Il 24 settembre 2015, l'ufficio di brevetti Europeo ha confermato la concessione della prima domanda del brevetto del dott. Sarris, con effetto a partire dalla sua pubblicazione nel Bullettino di Brevetti Europeo, il 21.10.2015

I prati ibridi non sono una novità. Il primo sistema è stato brevettato nel 1990 in Olanda e subito dopo nel 1993, ne fu brevettato un altro negli Stati Uniti. In Italia sono stati usati più volte nello stadio di San Siro, a Novara, a Genova e nello stadio di Bergamo oltre in alcuni campi di allenamento di squadre importanti come il Milan.

Sviluppando il sistema di prato ibrido PowerGrass abbiamo dovuto confrontarci con lo stato dell'arte nei sistemi ibridi. Nella nostra ricerca abbiamo dovuto studiare le caratteristiche di altri sistemi vecchi che, dal punto di vista teorico, sarebbero idonei a rinforzare l'erba naturale.

L'obbiettivo principe dei sistemi ibridi è quello di aumentare la resistenza all'usura ed allo strappo dell'erba naturale. Nella nostra ricerca abbiamo individuato 3 sistemi ibridi che hanno avuto un discreto successo limitatamente però ai club con elevati budget di spesa perché il costo per l'installazione e la successiva manutenzione è elevato.

Uno degli aspetti più evidenti, eppure sottovalutato da molti, è che l'erba non cresce volentieri nel manto artificiale. Sembrerebbe una simbiosi impossibile e proprio per questo esiste la convinzione che i sistemi ibridi non mantengano quanto promesso ed in certi casi siano delle vere e proprie "fregature".

Alcuni sistemi ibridi funzionano nel primo periodo, ma i vantaggi svaniscono rapidamente. In altri casi il prato va in crisi appena raggiunge la densità desiderata e le condizioni meteo non sono più favorevoli alla crescita.

In alcuni casi la superficie diventa troppo dura ed asfittica per l'erba, che stenta a crescere. I giocatori si lamentano a causa della durezza del campo che provoca problemi nei legamenti.

Mantenere l'equilibrio per favorire la crescita del prato dentro l'erba sintetica, diventa spesso un lavoro arduo e complesso facendo aumentare il budget di spesa drasticamente. I tecnici sono costretti ad usare spesso la Verti-Drain per dissodare lo strato vegetale sabbioso, riseminare e fertilizzare ripetutamente.

L'esperienza ha insegnato che a parità di manutenzione, le condizioni di crescita del prato sono meno favorevoli alla crescita del prato nello stesso substrato senza rinforzo e la resistenza all'usura in alcuni casi è inferiore. Tuttavia, la stabilità della superficie è maggiore e la planarità molto spesso è impeccabile perché non si formano buche pericolose.

Il rinforzo dell'erba naturale è stato oggetto di studio soltanto da pochi soggetti al mondo perciò, nasce l'esigenza di sviluppare un manto erboso ibrido di maggior resistenza e qualità che possa porre un rimedio a queste problematiche e offrire una vera alternativa all'erba sintetica che da una parte offre un numero elevato di ore di gioco, ma risulta inferiore in termini di sicurezza, snatura la qualità ed il comfort di gioco.

POWERgrass risolve!

Il sistema ibrido PowerGrass ha superato tutti i limiti dei vecchi sistemi ibridi, migliorando le condizioni di crescita dentro una erba sintetica studiata ad hoc rispetto ad una applicazione con lo stesso substrato senza rinforzo. L'erba naturale aumenta così la resistenza all'usura ed allo strappo mentre protegge allo stesso tempo l'erba sintetica dai raggi UV del sole.

Il sistema ibrido PowerGrass consiste nell'utilizzo dell'erba sintetica con un supporto studiato ad hoc, non biodegradabile, drenante e traspirante su tutta la superficie. La struttura tridimensionale del supporto laddove sono ben fissati i filati artificiali forma numerosi pori interconnessi che consentono alle radici del prato di respirare, penetrare e crescere anche al di sotto del supporto artificiale, nel substrato vegetale anch'esso studiato ad hoc.

POWERgrass incontra il ZOEsand

Il ZEOsand è un ammendante organico brevettato che completa l'invenzione del sistema ibrido PowerGrass. Consiste in una miscela 100% di materiale organico di origine vegetale a base di torba di cocco e sughero, miscelato con la sabbia silicea in cantiere e poi distribuito sotto e dentro l'erba artificiale, formando così un substrato idoneo dal punto di vista agronomico, ideale dal punto di vista sportivo.

Caratteristiche, più uniche che rare differenziano questa erba ibrida da tutti i sistemi esistenti in erba mista o rinforzata!

Il progetto PowerGrass non è soltanto una alternativa degli altri sistemi ibridi che puntano a rinforzare l'erba per giocare qualche ora in più, durante la stagione di gioco, senza che si strappino le zolle d'erba negli stadi dei professionisti.

Il progetto PowerGrass, pur mantenendo le prerogative di gioco che amano i professionisti, punta ad offrire un terreno da gioco per oltre 1000 ore l'anno che corrisponde alla domanda di mercato di quasi tutti i club dilettantistici ed i campi allenamento dei professionisti, e questo è possibile grazie ad una innovazione che coniuga caratteristiche più uniche che rare, oggetto di tre brevetti d'invenzione, che consentono di:

  1. incrementare la resistenza del prato all’usura e mantenere la superficie planare senza buche, mediante il fissaggio (“tuft lock”) di forti e resistenti fibre sintetiche al supporto (backing) che permettono di erpicare e far sporgere 20-30 mm le fibre in superficie durante l’intasamento col substrato di crescita; le fibre sporgenti in superficie aggregano il substrato sabbioso e proteggono le corone delle piante d’erba naturale dai tacchetti dei giocatori;
  2. triplicare la resistenza allo strappo delle zolle, perché le radici penetrano il backing e si ancorano dal primo periodo di crescita; questo è possibile perché la circolazione dell'aria è assicurata da un supporto aperto, con struttura 3D, così i macro-pori sono interconnessi con diversa angolazione mentre, allo stesso tempo, la dimensione e la forma degli interspazi impediscono alla sabbia di penetrare il backing evitando l’otturazione e l’indurimento del supporto;
  3. raddoppiare la durata pluriennale, perché il supporto non è biodegradabile ed è realizzato da una rete speciale che non demaglia se punzonato dalle punte di una Verti-Drain, per resistere a molteplici operazioni di manutenzione come: aerazione in profondità, strigliatura, rimozione del feltro, risemina, rinnovamento ex novo del manto naturale etc.; se il manto erboso è mantenuto con regolarità, si stima una durata del sistema PowerGrass di oltre 20 anni;
  4. migliorare il comfort di gioco fornendo una superficie più morbida per i giocatori e migliorare le condizioni di crescita del substrato di crescita che si compatta di meno così che, in combinazione con la maggior resistenza all’usura ed allo strappo delle zolle d’erba, ridurre gli interventi di manutenzione perché il supporto è elastico e molto morbido e riduce la durezza superficiale; allo stesso tempo l’integrazione del sughero gentile nello strato di sabbia ridurrà il peso specifico del substrato e favorirà lo scambio gassoso, la ritenzione idrica, l'infiltrazione dell'acqua piovana, la morbidezza del superficie sportiva e ridurrà ancora di più la compattazione del substrato.

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