L'erba naturale rappresenta la migliore superficie da gioco e i giocatori professionisti lo confermano perché la superficie sportiva è più fresca e più stabile per il gioco e riduce il rischio di distorsioni, traumi e dolori alla schiena. Per contro, il numero di ore d'utilizzo è limitato e le spese di manutenzione sono elevate.
Per fronteggiare la crescente richiesta di utilizzo e per ridurre le spese per la manutenzione, i gestori preferiscono installare campi in erba sintetica scendendo a compromessi per quanto concerne la qualità di gioco perché sostanzialmente cambia il rimbalzo ed il controllo della palla ed è ridotta la stabilità della superficie su bagnato. Il gradimento degli spettatori, per quanto riguarda la spettacolarità delle azioni ed il caldo affoso ne risente ma sono i giocatori a rimetterci di più. La sicurezza dei giocatori è affetta da fattori come l'affaticamento precoce durante le giornate calde, le distorsioni dei crociati anteriori e posteriori per il grip eccessivo dei tacchetti delle scarpe nel manto sintetico e gli stiramenti dei muscoli per scivolamenti improvisi sul manto bagnato. Diversi giocatori lamentano il mal di schiena quando il terreno è duro e le abrasioni sulla pelle sono evidenti quando le temperature sono superiori ai 30°C.
E' ovvio che si giochi meglio sul campo in erba sintetica rispetto a quello in erba naturale inseminato di buche ma se riuscissimo ad avere un manto naturale resistente per la disputa di partite ed allenamenti avremmo raggiunto l'obiettivo desiderato.
Dott. Niko Sarris
Ci sono alcuni manti in erba sintetica con un backing apperto che perme alle radici di svilupparsi anche sotto il backing ed ancorarsi; le fibre sintetiche proteggono la corona in superficie e si rinforza realizzando così superficie sportive miste dove l'erba naturale e dominante, note come "erba naturale rinforzata", "erba ibrida", "prato ibrido" oppure "erba mista". Il gioco si svolge sull'erba naturale e la presenza dell'erba sintetica è quasi impercepibile, pertanto sono equivalenti ai campi in erba naturale.
I tacchetti delle scarpe segnano il prato, ma non sollevano la zolla dei campi ibridi, pertanto il gioco si svolge con maggiore sicurezza e i danni all'erba naturale sono limitati, riducendo in particolare le operazioni di ripristino dopo le partite.
I sistemi in erba ibrida sono graditi ai giocatori professionisti perché rendono la superficie di gioco più stabile, ancorando l'erba al supporto sintetico che altrimenti, in condizioni di scarsa radicazione, avrebbe dei cedimenti durante l'azione di gioco formando buche potenzialmente pericolose. Il giocatore si sente più sicuro e dà il massimo di sé, concedendo azioni di gioco spettacolari.
Per garantire la efficienze di un sistema ibrido bisogna preservare le condizioni di crescita dell'erba naturale all'interno del manto sintetico fin dal primo giorno dopo semina e quindi poi, nel medio e lungo periodo. Le aspettative in termini di ore di utilizzo del sistema ibrido sono alte e questo rende ancora più ardua la sfida per la cura dell'erba naturale. Non bisogna poi dimenticare che talvolta la presenza del manto sintetico limita la possibilità di interventi meccanici e, spesso, rende la superficie più dura sia per il gioco sia per lo sviluppo delle radici d'erba naturale.
Dott. Niko Sarris
Tutti i sistemi ibridi dovrebbero rispondere alle aspettative di maggiore resistenza e di durata, ma le esperienze acquisite hanno sempre reso più complesso il lavoro dei tecnici della manutenzione. Integrare un manto sintetico nell'erba naturale è un obiettivo perseguito dall'industria negli ultimi 25 anni ma non sempre hanno avuto successi.
Un buon sistema ibrido deve avere alcune caratteristiche ben precise per preservare le condizioni ideali di crescita dell'erba naturale e coltempo ridurre la manutenzione. Deve inoltre avere delle prerogative di sofficità della superficie da gioco in erba naturale nel range di 65-85 G con il martello di Clegg.
Gli esperti dell'erba naturale cercano di stimolare un ricco e profondo apparato radicale per resistente al calpestio e agli stress ambientali. La presenza dell'erba sintetica non deve limitare la crescita delle radici in profondità. Un substrato di crescita sabbioso deve trattenere una buona quantità d'acqua capillare, garantire la circolazione dell'aria ma non si deve indurire facilmente; una resistenza alla penetrazione maggiore di 1500 kPa limita lo sviluppo delle radici.
Il sistema ibrido POWERgrass è stato sviluppato in modo olistico. Il supporto sintetico disponne una porosità tridimensionale ed uniforme che limita la migrazione della sabbia dentro i suoi pori. Il supporto sintetico è morbido ma resistente agli strappi e agli interventi di bucatura mantenendo integre le proprie caratteristiche nel tempo. Le radici d'erba naturale si sviluppano in profondità fin dal primo giorno di crescita.
Le fibre sintetiche sono resistenti, resilienti e fissate al supporto per consentire una corretta installazione e facilitare la manutenzione affinchè restino in posizione eretta per proteggere veramente le corone delle piante. Una volta installato il sistema, prima della semina le fibre sintetiche sporgono in superficie per circa 20-25 mm.
ZOEsand è frutto di uno studio approfondito per migliorare le proprietà fisiche e chimiche della sabbia. Consiste in un ammendante con tre componenti essenziali: uno elastico, uno organico ed uno minerale da miscelare con sabbia di tipo USGA, per rendere più soffice e più fertile la superficie ibrida. Rende il substrato sabbioso resistente al calpestio che provoca l'indurimento ed offre maggior spazio alle radici mentre aumenta l'infiltrazione e la ritenzione idrica consentendo un risparmio d'acqua per l'irrigazione e ai concimi per il nutrimento.
Il sistema in erba ibrida POWERgrass è l'insieme di un manto in erba sintetica realizzato con un backing ad hoc, un substrato sabbioso ammendato con elementi elastici, organici e minerali tipo ZOEsand e l’erba naturale inseminata nel manto sintetico. Il sistema è installato da personale esperto e la manutenzione viene sviluppata su misura dal gruppo di lavoro secondo l'esperienza POWERgrass seguendo i principi dell'agricoltura rigenerativa.
Il risultato finale è una superficie sportiva con maggior aderenza, stabilità, resistenza, freschezza, ammortizzante ed altamente drenante in grado di assorbire forti precipitazioni per svolgere l’attività sportiva in sicurezza anche sotto la pioggia anche senza l’erba naturale senza buche pericolose.
L’erba naturale con le sue radici trova un punto di ancoraggio al backing e contemporaneamente aggrega la sabbia con l’erba sintetica, attribuendo una resistenza maggiore per molte ore di gioco con ridotta manutenzione. Il sistema pertanto è funzionale e adeguato nelle zone a rischio alluvionale e ambientale e tiene conto delle esigenze di alta permeabilità eliminando il rischio di disperdere rifiuti o inquinanti nella falda acquifera.
La durata del sistema è indeterminabile senza una data di scadenza se viene mantenuto regolarmente per merito delle capacità auto-rigenerative dell’erba naturale.